Storia e Territorio

Notizie geografiche

Il territorio del comune di Arcene si trova a sud-ovest di Bergamo e confina a Nord con il comune di Verdello, a Est con i comuni di Pognano e Lurano, a Ovest con i comuni di Pontirolo e Ciserano e a Sud con Treviglio e Castel Rozzone. Il territorio ha una superficie complessiva di 423 Ha. L’altitudine sul livello del mare è compresa tra 144 e 159 m. I terreni presentano le caratteristiche tipiche delle zone alluvionali e sono ricchi di ghiaia e sabbia. La falda freatica è poco profonda ed il territorio è ricco di acque superficiali e sotterranee. Il clima è quello tipico della pianura lombarda con temperature invernali tra -10°c e 0° C ed estive attorno a 30° -35°C.

Notizie storiche

Vi sono diverse interpretazioni dell’etimologia del nome: derivazione dal latino Arx (rocca), derivazione dall’etrusco Arcena, derivazione dal latino Agger (bastione) o anche dal latino Argen (argine). Il primo documento in cui compare il nome di Arcene è dell’anno 753 (una donazione al monastero di Nonantola in cui il nome è Artinne). Sul territorio di Arcene sono state ritrovate tracce di insediamenti preistorici e dei successivi insediamenti celtici, romani e longobardi. In epoca romana l’antico “castrum de Arcene” sorgeva all’incrocio della strada Milano-Aquileia e la strada Laude Pompeia-Rhaetia. Testimonianza di quell’epoca era il tracciato di uno stanziamento militare romano, rimasto quasi intatto fino a pochi decenni fa, ad ovest del paese.

La strada Milano-Aquileia fu la direttrice di quasi tutte le invasioni barbariche, Arcene ne subì le conseguenze in termini di distruzione e spopolamento. In epoca longobarda il paese rifiorisce. Del periodo alto-medievale restano alcuni nomi di personaggi: Pietro da Arcene, canonico nella basilica di San Vincenzo di Bergamo, Regimondo da Arcene, console del comune di Bergamo. Nell’epoca feudale il comune appartiene a diverse famiglie nobili tra cui i Da Mozzo e i Dalla Bretta. Nel periodo dei Comuni il paese fu governato dai Capitani di Arcene forse per conto di Bergamo e poi per i Visconti. Nel 1428 Arcene passa sotto il dominio veneziano ed è l’estremo lembo occidentale della Serenissima. Nel cinquecento si effettua un progressivo dissodamento dei terreni ad occidente e l’estensione dei canali di irrigazione e si verifica una notevole immigrazione dalla montagna. Nel 1574 il censimento dà 378 abitanti.
Nel XVII secolo successive epidemie di peste, tra cui la manzoniana del 1630,riducono il numero di abitanti: i boschi e le campagne si ripopolano di lupi. Nel 1683 viene fondata la prima scuola elementare, nel 1695 si costruisce il “molino novo”. Durante il periodo Napoleonico i comuni di Pognano e Lurano vennero riuniti in un solo comune con Arcene capoluogo.

Alla caduta di Napoleone le rispettive autonomie vennero ripristinate. Nell’ottocento l’amministrazione austriaca opera sensibili modifiche alla viabilità ed ai collegamenti con i paesi vicini. L’agricoltura e l’allevamento del baco da seta vengono potenziate e in paese sorge una filanda. Dopo la seconda guerra di indipendenza viene eletto il primo sindaco “italiano”: Lodovico Brugnetti. Il cinquantennio dopo l’unificazione fu tra i più difficili dal punto di vista economico ed anche Arcene conobbe l’emigrazione forzata. Segno del progresso fu invece la linea tramviaria Lodi-Treviglio-Bergamo che rimase attiva fino agli anni trenta. Nel novecento è avvenuta la trasformazione, progressivamente sempre più rapida, dall’agricoltura all’industria ed al terziario. Oggi Arcene conta 4814 abitanti (30/11/2020).

Il testo è tratto dal libro “Arcene assaggi e saggi” di Gino Cortesi.
Si ringrazia Foto Foresti per le foto di “Arcene ieri”.